Primi passi verso uno degli argomenti più ostici della fotografia
Le ottiche rappresentano un argomento molto articolato e con tante sfumature, di cui, in questo articolo, darò un’infarinatura sulle principali caratteristiche.
Per semplicità, le suddividiamo per lunghezza focale e tipologia (zoom,basculante,macro,anamorfico).
La lunghezza focale, espressa in millimetri, indica l’angolo di campo dell’ottica in esame: più il valore è piccolo, maggiore sarà l’angolo di campo inquadrato. Esempio: il 18mm avrà un angolo più ampio di un 24mm.
In “gergo” e per semplicità si suddividono in:
- fish-eye (~7mm-~14mm)
- grandangolo(~18mm-~28mm)
- normale(~35mm-~50mm)
- tele(~85mm-+200mm
Il simbolo ~ (circa) viene utilizzato perché la misurazione non è perfetta ed è suscettibile a una variazione, la cui importanza varia a seconda della grandezza del sensore utilizzato. In questo caso, si è considerato un un full frame/aps-c.

Inoltre la focale influenza la distorsione e la prospettiva.
Per quanto riguarda la prospettiva, quanto più l’ottica è grandangolare, maggiore sarà il distacco dei piani, mentre quanto più si va verso un tele, maggiore sarà lo “schiacciamento” dei piani. È più difficile parlarne che capirlo, la foto di seguito vi chiarirà le idee in merito.

Ciò influenza anche la distorsione: quanto più l’ottica è grandangolare, più sarà evidente una distorsione a “palla” barilotto (tecnicamente parlando); al contrario, maggiore è la lunghezza focale, più importante sarà una distorsione a cuscinetto.
Ciò è da considerarsi molto importante quando si inquadrano i volti, perché rappresentano il soggetto in cui la distorsione è maggiormente evidente. Anche qui vi lascio un esempio che vi chiarirà il tutto.
Per quanto riguarda le tipologie delle ottiche abbiamo:
- Zoom, ottiche che hanno una lunghezza focale variabile ad esempio 70-200, 35-70mm, ecc..
- Macro, sono ottiche che hanno un rapporto di riproduzione 1:1, il rapporto di riproduzione indica il livello di ingrandimento del soggetto rispetto al sensore e in questo caso significa, appunto, che il soggetto viene ripreso nelle sue dimensioni reali. Questa tipologia di ottiche viene utilizzata per foto ad insetti o cose molto piccole o in particolari shoot cinematografici in cui c’è bisogno di avvicinarsi molto al soggetto
- Basculanti (Tilt-Shift), sono ottiche che permettono di decentrarsi rispetto al piano focale e ciò permette di variare il piano del fuoco e le linee prospettiche, infatti sono ottiche molto utilizzate in architettura perché permettono di avere le linee degli edifici perfettamente dritte
- Anamorfico, sono ottiche in cui l’ingrandimento orizzontale del soggetto non è uguale a quello verticale e servono ad avere un’immagine più panoramica. A parità di focale, un’ottica anamorfica rispetto ad una sferica (che è lo standard come tutte le ottiche prima citate) ha un angolo di vista orizzontale che è più ampio. In ambito cinematografico trovano largo utilizzo quando si ricerca di roprodurre un preciso stile.
Apertura di diaframma: ne parlo solo ora perchè do per scontato che sappiate già che influenza abbia sull’esposizione. Meccanicamente il diaframma è un insieme di lamelle che formano un cerchio o si avvicinano, a seconda del numero delle lamelle
Il suo valore è indicato con la lettera f che indica il rapporto tra lunghezza focale e il diametro del diaframma. Su ottiche cinematografiche, a differenza di quelle fotografiche, è più probabile che troviate il diaframma espresso in T che indica l’indice reale di luce che supera il diaframma, supera gli elementi ottici ed arriva al sensore.
Dal lato dell’immagine, il diaframma ci indica quanto spazio è a fuoco, o meglio, la profondità di campo: un valore basso ci indica minor profondità di campo; al contrario un valore alto ci indica più profondità di campo

Il diaframma influenza anche il bokeh dello sfocato. In ambito cinematografico è possibile che si scelga di dare una determinata forma alle luci sfocate, un chiaro esempio lo si vede nel celebre film Shining, in cui sono stati utilizzati obiettivi HS MK I che hanno tre lame e quindi un bokeh a triangolo.
Difetti/caratteristiche, pochi ne parlano ma, a mio avviso, è un argomento di fondamentale rilevanza. Gli obiettivi non saranno mai elementi otticamente perfetti ma nitidezza, distorsione, aberrazione,vignettatura,skin tone… sono tutti elementi che concorrono nel restituire particolari stili e “pasta” d’immagine ricercati e unici.
I maggiori brand produttori di ottiche hanno ognuno un determinato stile e sono unici e importanti proprio per questo.
Durante la creazione della fotografia per un film o comunque di un’immagine tramite apparati ottici e cineprese, è fondamentale la scelta dell’ottica rispetto allo stile e le emozioni che si vogliono trasmettere. È possibile utilizzare, infatti, diverse tipologie e marche, al fine di regalare alla scena desiderata un particolare stile d’immagine.

Dal lato emotivo anche le focali hanno un impatto molto importante.
Si potrebbe decidere di voler girare dei primi piani con un grandangolo o, viceversa, riprendere un paesaggio con un tele per schiacciare la prospettiva. In questo caso sono miriadi i fattori da considerare e, a seconda della storia e di come si vuole raccontarla, miscelare bene tutti gli elementi è fondamentale.

Questo è un argomento articolato quanto affascinante, che coniuga fisica, arte e meccanica. Trattarlo con esaustività richiederebbe una stesura di un libro, piuttosto che di un semplice articolo.
Questo testo rappresenta soltanto un’infarinatura, non abbiamo neanche scalfito la punta dell’iceberg, per quanto ci sarebbe da dire sulle ottiche!
Magari, un giorno, avrò il tempo (e il coraggio) di avventurarmi in questa impresa, offrendo al lettore focus molto interessanti su argomenti quali circolo di confusione, punto nodale, rifrazione…
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Luigi Risi – responsabile reparto fotografico